martedì 22 maggio 2012

Valeria Bianchi Mian

ARCANE STORIE: L'IMPERATORE (IV) DEVE MORIRE?
Immagini nuove occorrono ad un vecchio personaggio.

foto di Luciano Borgna°

  Nessuna risposta: solo alcune domande, riflessioni, pensieri.

 Le fiabe corali narrate intorno al “centro” (il fuoco!) nei laboratori arcani mostrano sempre più spesso, soprattutto nell'ultimo anno, un Imperatore (IV), o un Re  - per quanto non proprio identiche, direi, queste due figure vengono spesso equiparate nelle fiabe raccontate dai gruppi a partire da specifici arcani - alle prese con notevoli problemi di identità personale, nonché di ruolo. Un personaggio che "sente" di dover cambiare pelle per ritrovare il senso del suo essere, appunto, Imperatore (IV). Impazzisce, oppure è prigioniero di se stesso e delle proprie antiche malefatte. Di fronte ai raggi lunari ritrova (o perde) il senno, abbandona il castello, sovente non sa che pesci pigliare di fronte al popolo, e al massimo organizza qualche festa o cerca di parteciparvi. Nel contempo, è convinto di dover cambiare la gestione del proprio potere perché davvero "così non va". Annaspa, ma tenta la sorte e si rimette in gioco in qualche modo. 

  L'immagine archetipica è in trasformazione. Ci vogliono nuove vesti per l'Imperatore (IV), archetipo del potere, della stabilità, del maschile psicologico. Un elemento appare chiaro: egli è solo. Nessun consigliere, nessun Senato, a volte il solo Bagatto (I) come ispiratore. Il Puer che lo spinge a partire, a lasciare tutto e sognare ancora... Non si arriva però ad una trasmutazione chiara. Solo un accenno di trascendenza. Cosa riflette questo arcano nelle menti della gente? Se gli arcani tutti sono lo specchio del percorso di individuazione, e la strada che tracciano è davvero, come noi riconosciamo, l'iniziazione all'originalità multiforme della vita, che cosa ci sta dicendo questo personaggio "in crisi" parlando con la voce dei gruppi?

  “Per i Romani l’imperatore era genericamente colui che impera, che comanda”, ci ricorda Claudio Widmann. (cit. pag. 87 - "Gli arcani della vita", più volte citato, vedi "Arcane storie" nei post precedenti), e   come archetipo comanda, il nostro, sia sul mondo interno (organizza la gestione, diciamo, rispetto all'inconscio), sia sulle cose del mondo.   
 
  Dal laboratorio del 19 Maggio, che la sottoscritta ha condotto con la collega arte terapeuta Mariel Vespa presso la Libreria Legolibri, in Via Maria Vittoria numero 31, qui a Torino, emerge nuovamente una figura imperiale in crisi personale. Il tutto, è vero, parte sempre dall’estrazione casuale delle carte, ma noi (in questa sede, ovvero i laboratori arcani) lavoriamo proprio in questo modo.
  Sincronie bizzarre?
  Questo giro comincia con Il Carro (VII), ed è nel condottiero che il gruppo (la responsabilità del singolo narratore nel gruppo, che resta individuo ma coral-mente lancia e tiene il filo rosso del gruppo intero!) vede il Re prigioniero e sognante. Il condottiero è immaginato come sovrano bloccato, fermo nel suo castello, forse sottomesso ad un incantesimo? Il Re/Imperatore è stanco. Manco a dirlo, tutto il gruppo coglie subito l'immagine e la riconosce propria.
  La figura in questione riprende il discorso connettendosi ai precedenti laboratori. Torna alla luce persino la “rivelazione improvvisa”, il lampo di coscienza, il colpo di fulmine, la freccia divina, il raggio di luna tante volte incontrato in questi ultimi anni, l’energia archetipica che apre la mente del protagonista al cambiamento in un gioco di specchi, un incrocio di carte.

  L’imperatore nei gruppi è stanco, a volte ininfluente, si fa conoscere per la sua “faiblesse”, è bloccato in partenza nello sviluppo della sua Anima, oppure non è più contento, è addirittura triste, qualche evento più o meno tragico l’ha reso prigioniero del suo stesso potere-che-non-da-potere. Egli sa che è giunto il momento di interrogarsi seriamente sul proprio essere, appunto, sovrano, capo, figura al governo delle cose, colui che "dovrebbe" rappresentare la stabilità, la responsabilità, l'ordine... 

  Qualche cosa deve per forza cambiare, e il cambiamento vero parte da ogni singolo individuo e dall'immagine che ogni singolo individuo ha, appunto, del maschile psicologico come elemento al governo (di sè, delle cose), come funzione dominante, "temporaneamente" dominante.
  Temporaneamente, almeno così dovrebbe essere: un certo posizionarsi del pensiero, ogni "stabilità", così come ogni Imperatore e Re, dovrebbero stare in trono solo per qualche tempo, fino a quando la realtà psichica e del mondo non richieda l'apertura a nuovi punti di vista.  Pena l'irrigidimento, o l'eccesso, la decadenza.
  Problemi di sterilità: la malattia del Re nelle opere alchemiche, i vecchi Re malati come simbolo della coscienza irrigidita.  Il bastone del comando è privo di senso, in questi casi.  
  La forza tipica del maschile rappresentato in questa carta viene a mancare, all’inizio, nelle fiabe che mi capita di ascoltare e raccogliere dai gruppi. Oppure lo si trova alla soglia degli inferi, come signore delle anime, al limite tra due mondi. Senza però la ricchezza che questa condizione-limite potrebbe donargli, ma pieno di complessi e timoroso... In altre fiabe, nel 2011, l’abbiamo trovato a capo di un regno di personaggi costretti a camminare a testa in giù. Non è mai sereno. C’è sempre qualcosa che non gli  permette di svolgere al meglio la sua funzione.
  Non rammento, ultimamente, regnanti  ricchi di spirito e Anima. Devo tornare indietro al 2006. Lì rivedo un Imperatore speranzoso nella fiaba di un gruppo condotto sulle rive di un lago...

  Inevitabilmente, essendo le erme punto d’incontro agli incroci, croci di crocicchio, pietre miliari, “Le Hermae” del cammino si interrogano sul perché.
  Perché questa figura, con tutti i suoi dilemmi, è attualmente così tanto presente nei gruppi che lavorano con gli arcani? Ricordiamo che le fiabe arcane possono avere svariati protagonisti, eppure, ultimamente, non solo le estrazioni casuali portano in luce questo elemento, ma, anche quando non compare per primo nelle carte, diventa molto spesso lui il protagonista della storia.
L’Io-imperatore è stanco e bisognoso di mettersi in discussione. Questo l’abbiamo capito.
Io, invece, non mi stanco di ripetere che i gruppi hanno in sé un potere “divinatorio”, indovinano i prodromi del futuro, portano in luce le avvisaglie di quel che c’è nell’aria al presente. Le necessità del presente in vista del domani. Questo pensiero non è una mia idea originale, sia chiaro. Tutti coloro che si occupano di terapia di gruppo e di ricerca sui gruppi potranno affermare (con parole simili, se non queste) lo stesso concetto.

  Il gruppo attiva energie psichiche. Il gruppo muove e smuove significati nascosti al singolo. Discorre attraverso le immagini che crea e porta messaggi che hanno a che fare con l’individuo e con la società.
Chi è l’Imperatore stanco di essere “bloccato”? Un “maschile psicologico” in via di cambiamento.

  Scrive Widmann: “L’iconografia del quarto arcano, l’Imperatore, è rimasta immutata nel corso degli ultimi seicento anni. Sia i mazzi più antichi sia quelli più recenti mostrano un uomo regale di mezza età con capelli e barba fluenti, che ha in mano una corona e tiene uno scettro e un globo tra le mani."
  “Iconograficamente, l’Imperatore è omologo dell’Imperatrice e simbolicamente rappresenta il principio maschile imperante nella psiche collettiva. Questo principio viene frequentemente indicato come logos.
Logos che è Forza, Azione, Parola. Spirito mascolino. Pensiero. 

  Immagine dello spirito mascolino, l’Imperatore nei gruppi va incontro al cambiamento, anzi, questo gli è necessario. Se l’arcano dell’Imperatore indica, con il suo essere seduto in trono, un innalzarsi al di sopra degli altri, queste storie ci mostrano una necessità di rivedere l’immagine facendo scendere la figura dal trono per poterla rinnovare. E’ un bisogno espresso dai gruppi, un bisogno che ha del collettivo. I principi dominanti vanno rivisitati, poiché sono soggetti a mutamento qualora mutino le necessità.
 
  I gruppi sembrano dire: “E’ tempo. Scendi da quel trono e vedi di darti una mossa!”
  Il “disegno superiore dell’individuazione” (pag. 97, C.W., 2010) fa parte del destino della carta. Attraverso le altre carte, essa si rimette in gioco. “Normare, regolare, ordinare sono caratteristiche del maschile psicologico. Frequentemente vengono proiettate sulle autorità e vengono scambiate per prerogative del potere sociale, ma la loro essenza archetipica appartiene al logos; la capacità di fissare principi e darsi delle regole è uno degli apporti più specifici che il principio maschile reca al processo di individuazione.”

  La nuova coerenza di questo maschile psicologico oggi è proprio il mettersi in discussione.
  L’apertura al cambiamento delle regole stesse.
  Il riconoscimento dei propri errori. L’uscita dall’individualismo e lo sciogliersi dell'irrigidimento.
 Come sottolinea Claudio Widmann, l’arcano IV mette in evidenza, in quanto simbolo, “che la funzione prescrittiva non si dispiega esclusivamente sul registro extraversivo della realtà esterna, ma anche su quello introvertivo della realtà interiore.” Non è solo espansione, la "mossa" che riguarda l’Imperatore della nostra psiche collettiva: il compito non è solo ampliare i confini dell'impero ma conoscere meglio prima quel che si governa poi, profondamente e "affettivamente".
  Ecco quel che si mostra come necessità. L’Imperatore si disciplina. Rimette in gioco la sua stessa essenza, mostrando “una forza psichica che consente di arginare il narcisismo, di regimentare le pulsioni dell’Io, di porre limiti alle possibili inflazioni, di disciplinare dall’interno le spinte all’espansione per non cadere nel fallimento dell’unilateralità” (o, proprio perché queste spinte l’hanno davvero fatto cadere nel fallimento e nel blocco, come vediamo all’inizio della storia narrata qui sopra). (pag. 101, C.W. 2010)

  Attraverso il lavoro sul corpo e sulle immagini, con la produzione di immagini dipinte, girando le pagine del libro dei gruppi, seguiremo il viaggio dell'Imperatore (IV) attraverso il regno dei morti e dei rinati.
  Leggiamo.

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